Industria: nuova piattaforma per la tracciabilità dei prodotti della moda made in Italy
14/04/2023
Tracciare attraverso una piattaforma digitale tutto il percorso che compie un capo d’abbigliamento, dalla materia prima al fine vita, grazie alla blockchain. È questo l’obiettivo del progetto TRICK[1], che vede coinvolta ENEA nel consorzio attuatore, costituito da 31 aziende, associazioni, enti no profit e centri di ricerca di 11 paesi. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma quadro Horizon 2020, è coordinato dal Lanificio Fratelli Piacenza Spa e consente alle aziende della moda di raccogliere dati verificati e non modificabili sulla storia dei prodotti, attraverso l’innovativo paradigma tecnologico delle 'catene a blocchi'.
Tracciare attraverso una piattaforma digitale tutto il percorso che compie un capo d’abbigliamento, dalla materia prima al fine vita, grazie alla blockchain. È questo l’obiettivo del progetto TRICK[1], che vede coinvolta ENEA nel consorzio attuatore, costituito da 31 aziende, associazioni, enti no profit e centri di ricerca di 11 paesi. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma quadro Horizon 2020, è coordinato dal Lanificio Fratelli Piacenza Spa e consente alle aziende della moda di raccogliere dati verificati e non modificabili sulla storia dei prodotti, attraverso l’innovativo paradigma tecnologico delle 'catene a blocchi'.
'Grazie all’applicazione sarà possibile tracciare la qualità dei processi produttivi, la salubrità e la circolarità delle materie prime utilizzate per la produzione dei capi, garantendone la sostenibilità' spiega Gessica Ciaccio, ricercatrice ENEA del Laboratorio Cross technologies per distretti urbani e industriali. 'Le applicazioni della blockchain - aggiunge - permettono il collegamento univoco tra i beni e le loro caratteristiche registrate in piattaforma, dove ogni modifica viene annotata e dove si possono stabilire diversi livelli di accesso alle informazioni. Il sistema è pensato per uno scambio automatizzato delle informazioni tra i sistemi aziendali, grazie anche a una estensione dello standard di comunicazione eBIZ[2]. Il progetto, attualmente focalizzato sul settore tessile tradizionale e dell’abbigliamento tecnico, prevede un’implementazione anche nel settore agroalimentare, per dimostrarne la replicabilità'.
Diversi i servizi che si innesteranno sull’architettura di tracciabilità del progetto TRICK: dalle Certificazioni di Origine Preferenziale del prodotto, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla valutazione dell’impatto ambientale. La blockchain contribuirà a garantire l’originalità dei capi, prevenendone la contraffazione, e concorrerà a tutelare i consumatori contro l’utilizzo di prodotti chimici pericolosi, certificando anche i requisiti di protezione dei lavoratori. Questi e altri servizi verranno resi disponibili su un marketplace di servizi B2B.
Tra i focus principali del progetto anche la circolarità dei processi produttivi, attraverso il recupero dalla filiera delle informazioni necessarie ad assicurare un miglior riuso delle fibre dei prodotti al momento del fine vita. 'Non solo. L’applicazione consentirà di contrastare anche il fenomeno dell’ecologismo di facciata, azione ingannevole utilizzata da alcune aziende come leva di marketing per capitalizzare la crescente domanda di prodotti a basso impatto ambientale. Inoltre, restituirà al consumatore e a tutti i soggetti coinvolti nel settore trasparenza sui processi dell’intero ciclo di approvvigionamento e di produzione', sottolinea ancora la ricercatrice.
Nello specifico sono previste una blockchain privata (Hyperledger) e una pubblica (Quadrans), con l’obiettivo di attivare la portabilità dei dati tra le due catene. 'Una caratteristica fondamentale per trasferire informazioni tra i diversi interlocutori della filiera e tra i diversi software senza che i dati perdano di affidabilità, anzi potendo contare su una blockchain pubblica che rafforza l’attendibilità di quella privata', conclude la ricercatrice.
ENEA è coinvolta nel progetto con due laboratori impegnati nella definizione degli standard, negli studi su tracciabilità e interoperabilità dei sistemi e nella valutazione dell’impatto ambientale dei prodotti in ottica di economia circolare. Il lavoro è nato in continuità con l’iniziativa eBIZ ed è in connessione con il progetto per la tracciabilità nelle filiere del fashion trasparenti e sostenibili promosso da UNECE[3], l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il Commercio Elettronico.
Per maggiori informazioni: Gessica Ciaccio, ENEA - Laboratorio Cross technologies per distretti urbani e industriali, gessica.ciaccio@enea.it
Una presentazione dei benefici di eBIZ presentati da tecnici ed imprenditori di aziende che l'hanno adottato: IN.CO, Cariaggi, Piacenza, Botto Giuseppe, Loro Piana, Albini ed altri ancora.
L'eBusiness è basato sullo scambio di dati e di documenti in formato elettronico tra aziende.
Attraverso l'adozione di un linguaggio standardizzato e di procedure condivise si acquisiscono immediati benefici,
come la riduzione dei costi, degli errori e il risparmio di tempo.
Rispetto ai formati proprietari, l'uso di un linguaggio standard agevola la creazione di nuove relazioni di eBusiness e
abbatte i costi di manutenzione, garantendo scalabilità nel tempo.
La edizione corrente dell'Architettura di Riferimento ha una sezione interamente dedicata all'uso di RFID.
Chi utilizza la tecnologia RFID per la movimentazione delle proprie merci ha grandi vantaggi ad associarla a eBIZ.
Se l'uso di RFID consente di ottimizzare la logistica (picking, ricevimento merci, ecc.), l'adozione parallela di eBIZ
consente di condividerne i vantaggi con i partner commerciali, dalla trasmissione dei dati di inventario al preavviso
della spedizione delle merci.
Interessante è inoltre la sinergia tra i flussi di informazioni supportati da eBIZ e le azioni per la tracciabilità e per
la lotta alla contraffazione ed ai canali paralleli di vendita. Si veda anche RFID.
'Se avessi i dati di sell-out…'
'Se avessi i dati dell'inventario, potrei attivare un servizio di never-out-of-stock…'
'Se il magazzino avesse già nel computer la lista delle merci in arrivo…'
'Se non dovessi continuamente richiamare al telefono per avere le date delle consegne…'
'I fornitori caricano i dati quando hanno tempo e in modo incompleto…'
'Ogni ordine viene inserito manualmente e a volte ci scappa l'errore…'
'La soluzione sarebbe ottima ma il fornitore non vuole investire tanto solo per me…'
'Ogni cliente pretende gli stessi dati in formato diverso e con procedure differenti…'
Per utilizzare eBIZ è sufficiente individuare i processi di collaborazione che si vogliono realizzare.
Successivamente, attraverso l'Architettura di Riferimento di eBIZ diventa facile per il manager IT adattare
il sistema informativo aziendale autonomamente o assieme al proprio fornitore di soluzioni IT.
Il laboratorio CROSS-TEC di ENEA ha lo scopo di supportare le imprese nell'adozione di nuove tecnologie.
Nell'ambito delle proprie attività istituzionali, il laboratorio è disponibile ad incontrare gratuitamente la vostra
azienda ed i vostri IT provider per analizzare insieme a voi le opportunità e i vantaggi dell'introduzione di eBIZ nel
vostro business. Per avere maggiori informazioni o per ricevere materiale aggiuntivo è possibile contattare il
responsabile del laboratorio: piero.desabbata@enea.it
Lanciato dalla Commissione Europea, il progetto eBIZ-TCF (2008-2010) è stato condotto e coordinato da
EURATEX (la Confederazione europea dell'industria del tessile ed abbigliamento), con il supporto di CEC (la Confederazione europea dell'industria della calzatura) ed ENEA, ed ha sviluppato una
Reference Architecture per lo scambio dei dati che è disponibile pubblicamente ed è basata sulla armonizzazione
di esperienze e specifiche provenienti da Moda-ML, Shoenet
e GS1.
Avviato presso il CEN nel 2012, il CEN Workshop eBIZ è stata una iniziativa europea di standardizzazione, sempre promossa da EURATEX
con supporto di ENEA, ed ha avuto lo scopo di ulteriormente sviluppare i risultati di eBIZ, aggiornandoli e favorendone una più
estesa adozione nell'industria del Fashion. Il Workshop è durato 18 mesi e ha fornito l'opportunità agli stakeholder per lavorare
assieme e proporre ulteriori sviluppi (ad esempio per meglio supportare l'uso di RFID).
eBIZ 4.0 è un progetto europeo COSME, iniziato a dicembre 2016 e dedicato all'impiego di eBIZ ed RFID nelle filiere europee. Il progetto si articola in tre piloti industriali: Spagna, Italia e Francia.
Da giugno 2013 è stata rilasciata come CEN WS Agreement (CEN CWA 16667) la Architettura di Riferimento, versione 2.0, ancora più aggiornata ed in linea con i nuovi
requisiti del mercato analizzati da un gruppo di lavoro internazionale che ha operato presso il CEN. Tra le novità, oltre al
tema dell'RFID, ci sono i contributi di GS1 sui modelli di business collaborativi tra produttore e retail.
Rispetto alla precedente versione dell'architettura di riferimento di eBIZ (click qui per edizione 2010), i principali miglioramenti della nuova "Reference Architecture 2.0 for eBusiness harmonisation in Textile/Clothing and Footwear sectors (pdf, 8MB)" sono relativi a:
Un metodo di classificazione dei Business model,
Scenari manifatturieri di prodotti calzatura customizzati e orientati alla salute,
Supporto alla utilizzazione di dispositivi RFID nelle filiere,
Fattura elettronica,
Test e validazione,
Rappresentazione e gestione delle qualità tecniche del filato,
Protocolli di comunicazione basati anche su Web Services.