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Il caso di studio "Situla della Certosa" intende mostrare le possibili applicazioni in questo settore dell'ingegneria inversa e della prototipazione rapida
Descrizione
L' ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie l'Energia e l'Ambiente), è da tempo impegnato in attività di innovazione, diffusione e trasferimento tecnologico finalizzate al restauro e alla conservazione dei beni artistici e culturali.
Il caso di studio "Situla della Certosa", realizzato nell'ambito delle iniziative programmate per Bologna 2000 Città europea della Cultura, intende mostrare le possibili applicazioni in questo settore dell'ingegneria inversa e della prototipazione rapida.
L'iniziativa si propone come punto di incontro tra le attività tipiche delle strutture preposte alla gestione delle opere d'arte e quelle proprie della ricerca scientifica e tecnologica. Le citate tecnologie, già consolidate in ambito industriale, solo ora si stanno diffondendo a livello nazionale nel campo dei Beni Culturali.
Tramite l'ingegneria inversa, utilizzando un sistema a scansione che rileva le coordinate dei punti della superficie del reperto, è possibile ricostruire la sua geometria a computer, senza alcun contatto fisico che possa comprometterne l'integrità.
I moderni software consentono poi la elaborazione, la modifica o la ricostruzione dei "reperti virtuali" così realizzati, aprendo nuove prospettive di studio e di valorizzazione.
A partire da questa rappresentazione digitale, la prototipazione rapida consente di costruire, con tecnologie di tipo additivo, aggiungendo uno strato di materiale sull'altro, un modello fisico del reperto utilizzabile, oltre che per fini didattici, anche come "master" per l'esecuzione di copie da impiegare in sostituzione dell'originale.
L'esigenza di seguire un simile percorso è spesso dettata dal precario stato di conservazione del reperto che ne sconsiglia sia lo spostamento dal naturale ambiente di collocazione, sia l'esecuzione di repliche attraverso le procedure tradizionali.
Nel caso della Situla le citate attività sono state opportunamente integrate con analisi chimiche e microstrutturali , condotte presso il Dipartimento di Ingegneria dell' Università di Ferrara.Sono state in particolare eseguite analisi chimiche della lega bronzea ed osservazioni metallografiche al microscopio ottico ed elettronico a scansione.
E' stata infine effettuata, mediante diffrazione di raggi X, l'analisi dei prodotti di corrosione presenti sulla Situla ai fini di conoscere l'influenza delle condizioni ambientali sulle alterazioni che il reperto ha subito nel tempo e risalire quindi ai meccanismi di degrado.
L'impiego di tali tecniche di indagine permette dunque di ricavare sia dettagliate informazioni di carattere storico-artistico, sia di acquisire elementi indispensabili per la conoscenza dei processi di raffinazione e fusione delle leghe metalliche, delle tecniche di produzione, lavorazione e decorazione dei manufatti, anche ai fini di una loro migliore conservazione.